Con le ali dello spirito, che non conoscono posa, si risale per riflettere attraverso i quattro volti dell’angelo, su un’idea più vasta di spiritualità, vista come essere ultraterreno incarnato nei quattro profili che ne compongono le sembianze mistiche, che possono essere interpretati anche come i quattro volti dell’amare: l’amore per sé, quello per l’altro, quello ricambiato e quello negato.
“I quattro volti dell’angelo” terracotta, finitura a cera Imola 2001
È un’opera unica divisa in quattro figure rappresentanti ognuna un’ala nel cui incavo appare un volto, proprio quando questa si distende per volare.
È la rappresentazione della realtà terrena che cela al suo interno una dimensione spirituale capace di materializzarsi per brevi attimi per chi è pronto a coglierla con la rapidità di un battito. “I quattro volti dell’angelo” è stata ideata appositamente per un gruppo finanziario ed è attualmente divisa fra quattro proprietari distinti, aumentando la sua originalità e particolarità. Ognuno dei destinatari ha un angelo diverso per forma e fisionomia, rendendo l’insieme riconoscibile ed al contempo la singola opera unica. “I quattro volti dell’angelo” appartiene ad una collezione più ampia intitolata: “Confini”. Confini sono tutti quei luoghi, istanti, intuizioni in cui riusciamo a scorgere la dualità dell’esistenza. In quest’opera, a differenza di altre, il limite non è definito da una superficie di vetro o di metallo che taglia il soggetto, bensì da una linea invisibile che distingue le due metà: quella alata da quella animata dal volto dell’angelo.
Il viso è l’invisibilità del corpo, |